FIABA di Sam Punzina




Anche in questo caso si tratta di una favola; una favola completamente incasinata dal mio subdolo pensiero surreale, mi piace pensare che sono capace di trasferire i miei sogni, i miei desideri e i miei segreti ovunque nel mondo, in questo e negli altri, come una sorta di trasloco emotivo senza fine.
Beh dopotutto è Sam's World!

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Quanti segreti da custodire e quanti curiosi pronti a cercare di ficcare il naso per scoprirli...

Era un giorno come un altro a Bosco Perdifiato, un'annata quella del duemilacredici incredibilmente densa di cambiamenti.
Il cielo sembrava perfetto per dondolare un po' le proprie paure, così pensò PIOPOI.
Mentre le stelle stanno lì a guardare e le margherite pettegole cercano di captare pensieri anche dai più profondi silenzi, lui il più piccolo dei coscialunga, si dondolava su e giù da quella altalena, triste e con la sua infinita voglia di spiccare il volo verso posti fantastici.
Si perché, pur volando in cieli cangianti, pur canticchiando melodie insieme ai FunghiSoprani, pur vivendo in un posto incantevole ambito da tutti, PIOPOI sentiva l'esigenza pulsante di andare via, Perdifiato lo teneva in un'apnea costante che gli faceva venire le piume grigio pessimoumore, lo faceva smettere di cantare e perfino di sognare.
Quando era nato PIOPOI aveva splendidi colori che abbagliavano tutti e gli occhi indiscreti che cercavano di scrutare le sua bellezza cercavano di rubarne i segreti. Ma l'unico ingrediente segreto era il suo essere felice.
Una notte violavioletta tutto cambiò, una Matrioska giunta da Russopoli si fermò a sostare sotto l'albero secolare dove schiacciava un pisolino PIOPOI. Dapprima osservò con un occhio chiuso e l'altro vigile la strana figura rossa e cicciottella, poi quando sentì la sua aura speciale gli si posò sul grosso capoccione.
La Matrioska stanca dal lungo viaggio, non sembrò arrabbiarsi, anzi rise e poi sorrise al buffo uccellino scolorito. PIOPOI chiese cosa avesse da ridere e gli offrì acqua di stelle per ristorarsi, poi andò nella sua casa sull'albero a dormire.
Le stelle cullarono il sonno di Perdifiato.
A PIOPOI sembrò un attimo che fu subito giorno, curioso e un po' diffidente guardò in basso, cercando la rossa Matrioska.
Era ancora lì, aveva piantato radici e adesso poggiava su foglie di insalata che le facevano da nutrimento.
Il cielo verde luminoso fece uscire dalle CaseAppese grovigli di Margherite pettegole, che già parlavano di una presenza curiosa arrivata da molto lontano..
Matrioska suscitò la curiosità di tutti nel Bosco, occhi indiscreti la scrutavano giorno e notte, notte e giorno, farfalle sentinelle dissero di averla sentita sussurrare in una strana lingua frasi e poesie di terre lontane.
PIOPOI ancora più incuriosito da tutto questo mormorare, una notte di verde stellata scese quatto quatto dall'albero e si posizionò su un ramo appena sopra la testa rossa della Matrioska, che russava, russava e russava... Nulla di strano o di assurdo, pensò PIOPOI, disturbava soltanto il sonno leggero di molte creature dei dintorni, ma nulla di che.
Quel russare costante e ritmato lo fece addormentare come fosse stato ipnotizzato e cominciò a sognare. Da tempo ormai non gli succedeva... aveva dimenticato come fosse bello fare bei sogni, come fosse speciale la sensazione del risveglio dopo un sogno fantastico.
La mattina seguente il sole spuntò in mezzo ad un cielo azzurro acqua, il risveglio a Perdifiato fu difficile per tutti tranne che per PIOPOI, tutti in bianco quella notte tranne lui; lui aveva dormito e adesso sorrideva, svolazzava, sembrava rigenerato, trasformato.
Decise di augurare un buongiorno a tutti, così si posò su StrambiFiori, laghi e pozzanghere e perfino su FunghiPuzzosi, era stranamente felice e voleva condividerlo con tutti.
Decise di andare anche dalla Matrioska per augurarle uno splendido giorno felice.
La grossa signora dall'abito fiorato apprezzò e ringraziò PIOPOI e cominciò a raccontargli di luoghi fantastici, di terre fluttuanti e deliziose, di conigli commoventi e FarfaCase semoventi, di Leccafiori golosi e alberi pelosi, tutti i posti che aveva visitato e vissuto durante il suo lungo viaggio.
Al sol pensiero a PIOPOI vennero degli occhioni grossi e sognanti, non voleva altro che vedere tutto ciò, sentirne il profumo, goderne di ogni virtù e così da quel momento la sua vita non fu più la stessa. Ogni giorno passato a Perdifiato pesava come un macigno sulla sua testolina speranzosa.
Chiese alla Matrioska il perché fosse giunta a Pierdifiato, quale fosse il suo scopo e semmai un giorno sarebbe tornata a Russopoli. La Matrioska esitò a rispondere, il gambo dell'insalata che la sosteneva crebbe di qualche centimetro lasciando PIOPOI in disparte e silente, in attesa di una risposta che non arrivò.
Quel segreto lo logorò giorno dopo giorno, cercò di trovare la risposta da sé, chiese a chiunque di scoprire qualsiasi cosa sulla sua amica rossa. Quasi non chiuse più occhio, non sbatté ali se non nelle vicinanze, la notte si dondolava sull'altalena appesa all'insalata russa, pensava e ripensava, scrutava ed ascoltava.
Pensò di portarla a visitare il Bosco Rococò, lì qualsiasi cosa cercasse di nascondere, sarebbe stata carpita dagli OcchiBLUindiscreti, ma Matrioska era ignara di cosa l'aspettasse, PIOPOI l'aveva invitata ad un semplice pic-nic.
Una tovaglia a quadri verdi, tante dolci delizie sembravano attenderli al di là della grande quercia, potevano già scorgere muffin alla panna ricoperti di lampone e ciliegine colorate, Settefunghi alla fragola e tanto miele grondante, erano senza fiato, erano come attirati da cotanta bontà e i colori sembravano calamitarli verso di essi e così oltrepassarono la quercia, varcando il passo di Rococò. Da un bosco all'altro l'atmosfera cambiò improvvisamente!
Tutto intorno a loro era così elegante, vellutato e barocco da far perdere loro il contatto con la semplicità. PIOPOI aveva sempre sentito solo parlare di quel luogo lussuoso e goloso, ma mai aveva tentato di entrarci, era esterrefatto e sopraffatto dalla meraviglia.
Matrioska fu accolta dalle margherite pettegole che la scrutarono per bene, la cosparsero con brillantini che la resero subito brillante. PIOPOI sapeva che quello era l'inizio del rituale per scoprire il segreto, ma fece finta di essere sorpreso quanto lei.
“Le margherite abitano i vuoti nascondendosi aggrovigliate dentro case appese, si nutrono della dolcezza altrui, attirando api per farsi compagnia. Sgocciolano miele e glasse varie nel giardino sottostante dove dolci tentazioni crescono per golosi insaziabili e deboli menti raggirabili.” - questo è quello che ricordava PIOPOI dei racconti notturni di Nonno Coscialunga.
Avanzarono con passo leggero avvicinandosi alla tovaglia imbandita, si accomodarono e all'improvviso da una foglia d'insalata sbucò fuori un IpnoConiglio. Aveva grandi occhioni rosa e nella lucentezza della sua enorme pupilla nera ci si poteva specchiare all'infinito.
Fissò per un po' Matrioska dritto dentro al cuore, capì che il suo segreto era intriso di tristezza, era scappata da casa perchè voleva vedere il mondo, ma in fondo era ripiena di malinconia per aver lasciato la sua terra, i suoi amici Russoski e quei paesaggi puri ed innevati.
Fu scoperta dal bianco coniglio quindi non potè fare più a meno di piangere e raccontare la verità, non era una viaggiatrice spensierata, era una piccola matrioska ribelle e incontentabile che voleva più di quello che possedeva, ma girovagando da sola si era resa conto che la vera meraviglia si trova nel luogo dove si è nati e cresciuti, laddove tutti ti conoscono e ti vogliono bene, laddove riconosci gli odori da lontano e sai quando nasce una nuova stella. PIOPOI rimase senza parole, capì che Matrioska aveva provato quella stessa insofferenza che lo attanagliava da tempo, la stessa voglia di andar via, ma dopo quel pianto, capì anche che non c'è posto più speciale di casa propria.
Proprio nel momento in cui smise di piangere Matrioska alzò gli occhi al cielo e si accorse che le sentinelle botaniche della sua Russopoli la stavano cercando per riportarla a casa. Una grande festa con una enorme torta l'aspettavano al suo ritorno. Fu in quel momento che i due amici dovettero dirsi addio. Fu un momento molto triste, ma col tempo entrambi ritrovarono la felicità perduta nella semplicità delle cose di tutti i giorni.
Così Perdifiato non fu più in apnea e PIOPOI tornò a respirare e a splendere di colori vivaci, tornò a dondolarsi con le stelle e ad augurare il buongiorno agli ScoiattoliCornuti, ai CaniAlati e ai DolciFlora, tornò a bussare sui tetti delle CaseAppese per chiacchierare con le MargheritePettegole, a svolazzare sui Funghi BluPetrolio, a bagnarsi le zampette sull'arcobaleno, insomma a godersi le meraviglie che lo circondavano da sempre.

Sam Punzina