Laura Giardino nasce a Milano nel 1976, dove vive e lavora.
L’artista milanese ha al suo attivo importanti collettive in spazi istituzionali nonché una solida bibliografia. Sono stati molti i critici che hanno voluto raccontare il lavoro di Laura, un lavoro che se ad un primo sguardo sembra abbastanza lineare, si scopre poi ricco di sfumature e di substrati e di un mistero che conquista.
Tra recuperi vintage ed erotismo, tra etica punk ed estetica pop, Laura Giardino riscrive l’identikit femminile contemporaneo in un’ottica di trasgressione.
In una prima fase le sue protagoniste sono maliziose pin up domestiche, che incarnano ruoli di bad-girl e demoniache vamp collocate su fondali dipinti con colori caramellosi, ritmati da curiosi motivi decorativi, pattern ricavati dalla ripetizione di elementi prosaici, come piselli, peperoncini, uova pasquali, perfino denti e articoli da toiletta, tutte immagini che slittano quasi inavvertitamente in primo piano, colonizzando, in forma di tatuaggi, l’epidermide dei personaggi.
Nel lavoro dell’artista milanese gioca un ruolo importante anche l’inserimento di elementi dissonanti come blatte, ragni, teschi, che gettano una luce sinistra, ma anche ironica, nell’atmosfera felice dei suoi lavori.
Le scelte tematiche di Laura Giardino sono prove indiziarie che, attraverso la sua pittura, ci voglia condurre su un terreno torbido ed equivoco, seducente e sinistro quasi come all’interno di un film noir, esperienza che si sottolinea soprattutto nella sua seconda fase artistica.
La protagonista delle sue tele diventa la dark lady, personaggio stereotipato che incarna i tratti della seduttrice, una specie di evoluzione della decadente femme fatale, della quale conserva il fascino oscuro e perverso; le tele diventano dei set fotografici, che alternano zone di luce molto forte e di ombre creando una sensazione di ambiguità ed equivoco.
Di Ivan Quaroni
Sono piselli quelli tatuati sulla pelle della bad-girl di Laura Giardino che ironizza sulla seduzione oscura e perversa femminile.
L’identikit dei suoi ritratti è trasgressivo e torbido.
E’ ricorrente la ripetizione di pattern decorativi prosaici con cui dipinge vamp, femme-fatale o maliziose pin-up domestiche
Di Francesca Barbi Marinetti
Le tele sono totalmente consapevoli, lo stile ormai imprescindibile, tutto questo senza mai abbandonare o perdere di vista la radice “underground” nel senso più colto del termine.
Lo ha descritto per noi la curatrice, Elena Pontiggia, “… parlando della pittura di Laura Giardino, vorremmo iniziare da quell’aspetto apparentemente marginale del suo lavoro che è il colore: un colore che non sempre si può riprodurre e che va proprio visto da vicino.
Certo, a un primo sguardo i suoi quadri possono sembrare incentrati sul disegno, l’architettura, l’ordine e la sintassi delle forme. Laura ama la geometria, la nitidezza del segno, la precisione della linea. Sa che non c’è niente di più misterioso della chiarezza e quindi disegna come su una immaginaria tavola pitagorica, dove figure e cose sono disposte secondo numero e misura e ogni oggetto è depurato dal superfluo, in modo che i particolari non vi abbiano luogo né parte. Il disegno, allora, diventa un profilo mentale in cui la realtà non è più ciò che vediamo, ma che pensiamo. E di cui forse abbiamo paura.
Eppure, anche se il suo lavoro nasce dal disegno, non meno decisivo è il modularsi del colore. Laura gioca sulle sfumature, sui cangiantismi, sull’improvviso venir meno di un tono, come se la luce giungesse inaspettatamente a imporre le sue gerarchie”.
L’opera di Laura Giardino ha la capacità di infilarsi tra le pieghe dell’animo umano, dove accede con la sua apparente tranquillità; lo spettatore si trova di fronte ad un’immagine che immediatamente gli rimanda l’impressione di pacatezza e ordine. La composizione delle forme, i colori, tutto pare rassicurarlo… ma non appena si entra nel quadro si percepisce la sottile inquietudine che lo anima. Come sottolinea Elena Pontiggia “Quella atmosfera, ci si potrebbe chiedere, sarebbe così intensa se non nascesse anche da uno scarto, da un’eresia, da una crisi di nervi (educata e sommessa, ma pur sempre crisi) del colore? Forse sì. Forse è sufficiente cercare di penetrare nei luoghi deserti dell’artista per avvertire una sottile emozione. Quello che però bisogna aggiungere, in apertura di partita, è che il lavoro di Laura Giardino non è neoconcettuale e nemmeno neopop, anche se può attingere ai linguaggi dell’uno e dell’altro. Nasce invece da una artigianalissima lotta, condotta corpo a corpo, con la tela, col foglio, con l’opera, in cui il colore gioca una partita cruciale.
In quelle “improvvise irrequietezze della composizione” sta dunque la forza del lavoro di Laura Giardino. La quale non si accontenta di padroneggiare perfettamente le linee e il colore, ma si diletta invece nell’infondere nei suoi quadri quel sottile strato di inquietudine che presagisce il dramma. Dramma che non necessariamente avverrà ma che, nell’arte come nella vita, incombe su di noi.
Di Elena Pontiggia
Laura Giardino nasce a Milano nel 1976, dove vive e lavora.
MOSTRE PERSONALI
2017
OUT OF FIELD, a cura di M.Guida, PAN Palazzo delle Arti di Napoli
2015
BLIND SPOT, a cura di M.Spada, AreaB, Milano
2014
APERTURE, a cura di C. Di Gennaro, Istituto Italiano di cultura, Madrid
2013
VERTIGINE, a cura di C. Ronchini, CAOS Centro per le arti opificio Siri, Terni
SO QUIET, a cura di I. Zanti, Area/B, Milano
2011
STILL, a cura di A. M. Martini, Gestalt Gallery, Pietrasanta
2010
PUT THE BLAME ON MAME, a cura di I. Quaroni, galleria Federica Ghizzoni, Milano
MOSTRE COLLETTIVE
2015
PRAESTIGIUM Contemporary Artists from Italy, a cura di L.Beatrice, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino
2014
BENVENUTI A DITROIT, a cura di A.Guido, G.Sironi, MMD ateo, Milano
2013
CARTA CANTA, Antonio Colombo Arte Contemporanea, Milano
10×10=120 MESI, a cura di A. Pasquali, Piscina Comunale, Milano
SPAZIO F: UNA TEMPORARY GALLERY NON CONVENZIONALE, Gestalt Gallery, Pietrasanta
2012
SUBTERRANEAN MODERN, a cura di G. Spazio, The Don Gallery, Milano
POPism, Premio Michetti 63° edizione, a cura di L. Beatrice, Fondazione Michetti, Palazzo San Domenico, Francavilla a Mare (CH)
2011
12° PREMIO CAIRO, Palazzo della Permanente, Milano
ELEPHANT PARADE, Milano
A.A.A., Milano
NEL CESTINO DI CAPPUCCETTO ROSSO, a cura della Signorina Gorza, Skin Gallery, Brescia
2010
RELITY POP, Gestalt Gallery, Pietrasanta, Lucca
BIRO SHOW, The White Gallery, Milano
GRAFFA PROJECT, museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci, Milano
LOOK MY BOOK, studio D’Arte Fioretti, Bergamo
CHRISTMAS RODEO, Antonio Colombo Arte contemporanea, Milano
ORTOGRAFIA, a cura di Infart Collective, Graffa, S. Bernardini, Ortobotanix, Cittadella (PD)
THE LOVECATS, a cura della Signorina Gorza, Arci Bitte, Milano
BLOCK PARTY, a cura di M. Gurnari, la Fonderia Napoleonica, Milano
SWEET SHEET, Palazzo della Cultura di Modica
PIEL, a cura di M. Pace, D. Knore e S.El Rana, Ortobotanix, Cittadella (PD)
NEL CESTINO DI CAPPUCCETTO ROSSO, a cura di Signorina Gorza, Pinkitchen, M. Giacon, Arci Bitte, Milano
LATINO POP, a cura di I. Quaroni, Area B, Milano
MESSAGE OUT A BOTTLE, a cura di I. Quaroni, galleria Federica Ghizzoni, Milano
2009
FESTA DI NATALE, Antonio Colombo Arte Contemporanea, Milano
WITHOUT FAITH,WITH TRUE ART, a cura di M. Gurnari, Musclecorner, Milano
OUT-LET, a cura di G.Cinquegrana, The Studio Milano
LILT.ART 2, Broletto di Novara
ALIMENTART, asta benefica, a cura di P. Addis,con galleria Federica Ghizzoni, Sala Murat, Bari
GRAFFA N°2, a cura di L. Giardino ed E. Rapa, spazio d’arte Piscina Comunale, Milano
ON BOARD, a cura di I. Quaroni, galleria Federica Ghizzoni, Milano
THE WHORE-HOUSE WHITIN ME, a cura della Signorina Gorza, Limited No Art Gallery, Milano
HEART(H), Art-Port, Palazzolo della Stella
SPAGHETTI POP FESTIVAL, a cura di I. Quaroni, Studio d’Arte Fioretti, Bergamo
CRUDO, a cura di El Rana, Palazzo Chianini, Arezzo
2008
PREMIOCELESTE, finalista, a cura di G. Marziani, Fabbrica Borroni, Bollate
FESTA DI NATALE, galleria Antonio Colombo, Milano
40X40, a cura di I. Quaroni, Studio D’Arte Fioretti, Bergamo
TRICK OR TREAT, a cura di I. Quaroni, galleria Federica Ghizzoni, Milano
A MOMENTARY LAPSE OF REASON, a cura di I. Quaroni, Studio d’Arte Fioretti, Bergamo
MONDO LIQUIDO, a cura di I. Quaroni, galleria Federica Ghizzoni, Milano
PATTERNS, a cura di I. Quaroni, Spazio Comunale Radio, Meda (MI)
CAVALLI IN PIAZZA, a cura di R. Borghi LdA, Piacenza
GHIACCIO BOLLENTE, Biblioteca Comunale, Gorgonzola (MI)
TUTTI SIAMO STATI BAMBINI, Cinquantuno artisti per la Fondazione Nicolaus, asta benefica, a cura di P. Addis, con galleria Federica Ghizzoni, Fortino Sant’Antonio, Bari
2007
DI/SEGNO EROTICO, Circolo Anarchico Bonometti, Brescia
2006
KONTEMPORANEA, Castello Carlo V, Lecce
SAN ROCCO NELL’ARTE, Palazzo Ciardo, Gagliano del capo (LC)
2004
30X30, Spazio d’Arte Piscina Comunale, Milano