idilli perdifiato


di Francesca Romana Di Biagio


"Fu in quel momento che i due amici dovettero dirsi addio. Fu un momento molto triste, ma col tempo entrambi ritrovarono la felicità perduta nella semplicità delle cose di tutti i giorni".

Idilli viventi, animati da figure che emergono energicamente dalla tela. Piante, animali, case capovolte, fragole e matrioske che sembrano muoversi e dialogare tra loro, in un sorprendente e ben definito dripping di smalti in varie tonalità intense, dal giallo al rosa, dal verde al viola. Persino il nero perde il suo carattere scuro e autoritario e diviene, come per incanto, acceso. Il ritorno di Sam Punzina sulla scena della Galleria Federica Ghizzoni, dopo il successo della bipersonale "Nocturna Fabula" che l'ha vista esporre accanto a Shanti Ranchetti, è segnato da un'esplosione di colori e figure oniriche che si staglia sulla trama della favola "Perdifiato".
Una cinquantina di opere, tra quadri di varie dimensioni (da 20x20cm a 120x100cm, passando per formati medi, quadrati e rettangolari) e installazioni narra "momenti di trascurabile felicità e di disordinata follia", il "dolce picnic", la "glicemia alle stelle" e la "polvere di sole". E lo fa con un impatto incantevole, nel solco della fiaba, attraverso un mix di espressioni surrealiste, pop e naif, ma talmente libere e originali, da non poter essere classificate in una rigida categoria artistica. Per la prima volta, la giovane artista siciliana mette in mostra delle tele tonde e tre sculture in ciotole in ceramica, poliuretano espanso con colatura di smalto colorato, fildiferro cerato, cuoio e matrioske in legno ridipinte che riproducono dei dolci, dai quali nascono dei fiori, dove a loro volta spuntano delle matrioske. Con l'aggiunta di una farfalla in quella più grande, "a simboleggiare il desiderio di libertà". Installazioni che "rappresentano una sorta di rinascita plurima, tipica della capacità femminile di reinventarsi anche dopo una sconfitta, una delusione, una perdita - spiega Sam - e come ben sappiamo in molti casi ci tuffiamo per consolarci in qualcosa di dolce".
Tutt'altro che lineare e scontata, Perdifiato è una favola, a lieto fine sì e carica di profondità, ma "completamente incasinata", come ammette la stessa Sam: "dal mio subdolo pensiero surreale, mi piace pensare che sono capace di trasferire i miei sogni, i miei desideri e i miei segreti ovunque nel mondo, in questo e negli altri, come una sorta di trasloco emotivo senza fine". Ugualmente originale è la trasposizione delle immagini, dalle parole ai quadri, realizzata, nel perfetto stile di Sam Punzina, con una colata a strati di smalti che "prende forme alle volte inaspettate, altre volte controllate". Sempre perfettamente delineate, però, e vivaci al punto di sembrare vive.
"La mia ricerca si pone in una dimensione tra il surreale e l'informale in un binomio artistico che si fonde e si confonde, dove anche i titoli diventano parte integrante delle opere completandone la poeticità" continua l'artista, il cui curriculum annovera la partecipazione a "Stay Foolish", al Museo Casa del Conte Verde di Rivoli (To), accanto ai mostri sacri del pop surrealismo mondiale, la personale presso la Tox'n'Co gallery di Ginevra, un progetto in collaborazione con CasaOz, onlus dedicata ai bambini malati e, da ultima, la presentazione, in febbraio, al "Directors Lounge 9#- festival for contemporary media and film" di Berlino di "Just, Like Honey", corto animato da cui prende vita un suo quadro.
"Non so dire come o quando tutto è cominciato- racconta Sam - forse l'ho sempre fatto, dipingere, perdermi in questa dimensione surreale. Si tratta di monologhi dell'anima, poesie, pensieri nascosti sotto densi strati di colore. Le mie opere nascono da un dripping inconsapevole, o a tratti pieno di tutta la consapevolezza possibile, quasi fosse un bisogno vitale quello di esprimersi, confidarsi, dissolversi in un'atemporalità silenziosa, molto simile a quella dei sogni".
Un'atemporalità priva di frastuoni che regna sovrana nella terra di Perdifiato, da cui tutto ha inizio in "un giorno come un altro, in un'annata quella del duemilacredici incredibilmente densa di cambiamenti". Un duemilacredici lontano dagli allarmismi mediatici e foriero di novità positive. Quello descritto da Sam Punzina è un tempo in cui ogni crisi ha una chiave di svolta. Dove immaginare è potere. E potere è volere, naturalmente.
Ancora una volta la Galleria Federica Ghizzoni afferma uno spirito che oltrepassa le mode per anticiparle e offre, in chiave ironica, divertente e fresca, importanti spunti di riflessione sul nostro presente, senza strizzare l'occhio a indecifrabili astrattattismi, ma puntando su giovani talenti, estremamente creativi, da un lato e concreti, dall'altro. Perdifiato, infatti, non è nient'altro che la metafora della nostra vita: la storia di due personaggi insoddisfatti che alla fine ritrovano la felicità perduta nella semplicità delle cose di tutti i giorni. Quale migliore lezione e auspicio per i nostri tempi?
"Rifugiarsi in un mondo incantato, per sfuggire, seppur per poco, dentro una dimensione incontaminata dalla realtà. E' un andirivieni di emozioni che sboccia a colori da un mondo interiore che si offre alla realtà con leggerezza e fantasiosa sintesi". Forse è proprio questa la visione giusta per ripartire con grinta e ritrovare la capacità, perduta con la fine dell'infanzia, di vedere l'universo a tinte accese e non più grigio.
Dopotutto è Sam's World, ma potrebbe essere il mondo di ognuno di noi, se soltanto lo volessimo.