SPAZIOINMOSTRA

inaugura

giovedì 10 novembre 2005

h 19.00


in collaborazione con


personale di Andrea Sardi

quel che ci dice il mare

a Milano dal 10 al 24 novembre 2005.


Andrea Sardi, pittore sin dall’adolescenza. Lungo gran parte del suo viaggio nella pittura, l’artista punta decisamente sulla figura umana, dando vita a figure di eleganza malinconica, silenziose e mute, a delicati e araldici volti e corpi di donna, in cui si avverte lo studio di Modigliani e Matisse.

Nella sua tensione verso la leggerezza e la rarefazione, Sardi ci consegna lavori dove la luce assoluta del bianco - appena ombreggiata da residue sagome figurali - regna come pienezza del vuoto, come purezza, solitudine, silenzio. Il “silenzio bianco”, come dice Kandinskij, è “suono supremo, impercettibile”, intrinsecamente collegato alla nascita, alla comparsa di un “nuovo linguaggio”. Nella pittura di Andrea Sardi si realizza una sorta “sublimazione”: un processo attraverso il quale la sensualità dei suoi corpi femminili si distilla sino a diventare dimensione spirituale, e sacrale. Un linguaggio alieno al divenire come gestualità quotidiana ed effimera, e immerso invece in un tempo immobile, quell’illo tempore che Eliade indicava come tempo del mito. L’espressione formale si fa pura luce nelle vibrazioni misteriose di un materia “sottile” che plasma apparizioni – più che immagini – oltre la pittura e la scultura. Veroniche, sindoni secolari eppure sacrali, dispiegate a custodire il segreto di un assoluto, eterno silenzio. In questo gioco di trasparenze e affioramenti, il bianco è il colore simbolo di quest’essere in potenza, che sembra affondare le proprie radici nell’ipotesi avanzata da Vladimir Solov’ev circa l’esistenza di un “nulla positivo”, perennemente suscettibile di germogliare nel “tutto” dell’universo: una primavera originaria dell’essere.

Chi è Andrea Sardi

Genovese, classe 1958, con radici, cultura e parlata toscane. Si definisce livornese, per affinità con lo spirito aperto, creativo ed autoironico della città delle Liburnine e di Modigliani. Disegna da quando ha potuto tenere una matita in mano, e dipinge ad olio da quando prese coraggio per chiedere a sua madre di comprargli colori, tele e pennelli. Come per la poesia, ebbe premi e riconoscimenti, mai accettati interiormente, nella sua perenne ricerca di un assoluto espressivo ed una assoluta conferma. Non poteva accettare riconoscimenti, perchè non riconosceva ancora se stesso come artista. Ha spesso scelto il silenzio, spinto dalla autocritica feroce, sino a non poterlo sopportare, a dover riprendere a dipingere per esprimere quello che urgeva in sè.

Sempre teso verso l’assoluto, grazie alla sua crescita interiore, ora sa accettare l’umana imperfezione, si muove verso l’armonia in questa imperfezione, anzichè negarla e inutilmente perseguire la perfezione in una apparente, effimera, momentanea sintonia. Dipinge sulle tele prima per passione, ora per amore. Per vivere ha scelto di fare altro: ufficiale di Marina ed ingegnere prima, poi manager d’azienda.

Dice di sè: “Sono grato a me stesso per questo lungo silenzio. Credo che un artista debba lavorare prima di tutto su se stesso, mettere a nudo i sentimenti, più che alimentare la sua arte con le passioni. Comunicare con le emozioni del cuore e lasciare che questo guidi la mano, più che allenare la mano a seguire quello che la ragione e le passioni dettano”.

L’ inaugurazione si terrà giovedì 10 novembre 2005 alle ore 19.00 nella galleria SPAZIOINMOSTRA, in via Cagnola 26 a Milano, in collaborazione con Azienda Agricola ORLANDI CONTUCCI PONNO e con BARMANLOVER.

La mostra prosegue fino al 24 novembre 2005
(orario: lunedì- giovedì: 16- 20; venerdì-domenica: 12- 19 )


opere in mostra

profilo di Andrea Sardi