SPAZIOINMOSTRA

inaugura

giovedì 5 giugno 2008

dalle ore 19.00





Mondo Liquido

L’arte ai tempi di Zygmunt Bauman



Loredana Catania - Roberto Messina - Laura Giardino

Nicola Felice Torcoli - Renzo Marasca




A cura di Ivan Quaroni

A Milano dal 5 giugno al 27 giugno 2008


Orario lunedì-giovedì 15.30-19.30
venerdì-sabato 13-16
Fuori orario su appuntamento






Secondo uno dei più prolifici pensatori della nostra epoca, Zygmunt Bauman, viviamo immersi in una modernità-liquida.
L’uomo della società attuale compie delle azioni che si modificano ancora prima che i loro modi di agire riescano consolidarsi come abitudini.
Come afferma Ivan Quaroni “l’individuo vive in una dimensione di “turn over” in cui la vita è caratterizzata da una continua incertezza e precarietà per cui non ci si può aggrappare a nulla di stabile, costringendo così l’uomo ad affrontare perpetue scelte che lo portano ad accumulare sempre di più beni e gratificazioni per poi disfarsene immediatamente per restare al passo con l’eterno presente”.
Tutto ciò porta ad un disagio esistenziale che rende l’individuo schiavo del benessere e della smania di sicurezza. Così come per il sociologo britannico anche per Quadroni la cultura della modernità liquida è una “cultura evasiva” e di facili gusti. Non solo quindi una cultura globale e cosmopolita, ma addirittura extra-territoriale, che non si fa imprigionare in nessuna identificazione etnica o religiosa, politica o morale.
La pittura liquido-moderna si caratterizza per una “fusion” di fonti iconografiche che sembrano derivare da un’evoluzione del codice genetico dell’arte Pop.

Cinque sono gli artisti che saranno in mostra nel mese di giugno nella galleria SPAZIOINMOSTRA di Federica Ghizzoni.
Con Loredana Catania ci troviamo a contatto con aspetti del cosmo femminile e ai suoi continui comportamenti contradditori.
Per Roberto Messina ci sono icone dell’immaginario Pop , come eroi dei fumetti, che vengono privati dei propri elementi di identificazione fisiognomica diventando così dei contenitori vuoti.
Tra recuperi vintage, descrivendo un’identikit del femminile contemporaneo in un’ottica di trasgressione, abbiamo i lavori di Laura Giardino che alle sue pin up maliziose e domestiche affianca elementi dissonanti come blatte, ragni e teschi.

Più influenzato dalla modernità della geometria dei pixels e dalla struttura matematica che presiede la costruzione della immagini digitali è Nicola Felice Torcoli che traccia con la sua pittura una linea di continuità tra la modernità solida di matrice industriale e la modernità liquida dell’area digitale.
La pittura di Renzo Marasca è forse quella che incarna maggiormente il concetto di frenetica mobilità della società e di snervante aspettativa per qualcosa che potrebbe non arrivare mai. I suoi personaggi si muovono in un universo dai contorni incerti e dalle proporzioni alterate. L’artista inserisce, inoltre, delle fratture nella struttura compositiva, accrescendo così il senso di incertezza.

Catalogo in galleria con testo di Ivan Quaroni

Catalogo della mostra

Testo critico di Ivan Quaroni

Opere in mostra