SARA BAXTER

BRILLO

L’intervento dell’artista inglese mescola l’ironia chiaramente pop dello stile che da anni ha scelto come ispirazione – per i soggetti trattati, i colori e anche i supporti –, ovvero il movimento artistico americano degli anni ’60. La Baxter illustra volti di personaggi del suo mondo, sopra oggetti d’uso quotidiano e restituendo quella patina pop e kitsch tipica dell’oggetto d’arte che vuole rimettere in vita.

Brillo. Già dal titolo è chiaro il riferimento a una delle figure chiave nella ricerca dell’artista inglese, Andy Warhol. La Baxter infatti riprende la famosa “Brillo box” dell’artista pop, rielaborandola attraverso il suo stile personale e, in questo caso, femminile, aggiungendo un elemento ben visibile a uno sguardo approfondito: la forma del volto di Hello Kitty, la gatta/eroina infantile giapponese che ha invaso l’intero occidente come must per le bambine. La Baxter gioca dunque sulla doppia critica, sia estetica che di contenuto, mescolando un oggetto, la Brillo box, che già era nato originariamente come critica verso la società dei consumi.

di Rossella Farinotti

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