SARA BAXTER

PEACE&LOVE

nove opere riproducono altrettante confezioni di profilattici, ciascuna delle quali arricchita da una sorta di ironico epitaffio. Che esprimano una citazione dei Beatles o siano un’esortazione a perdere il controllo, le frasi iconiche scelte dalla poliedrica pop-artist inglese hanno in comune l’intento di infrangere un tabù nel nome della libertà e della ribellione “pacifica”. Marcel Proust sosteneva che “Il mondo non è stato creato una volta, ma tutte le volte che è sopravvenuto un artista originale”… Ebbene, Sara Baxter, inglese di nascita ma cittadina del mondo per destino, rappresenta sicuramente una prova a sostegno della tesi proustiana. Attraverso i suoi occhi capaci di vedere quello che la maggior parte della gente si limita a guardare, possiamo esplorare la natura complessa degli oggetti che ci circondano, scoprendo che essi non sono soltanto ciò che sembrano, ma di più, e molto altro.È questa, in fondo, la missione dell’arte e della pop art in particolare: liberare l’interlocutore dall’obbligo di vedere il mondo illuminato dalla fredda luce dell’intelletto e dunque privato del peso delle emozioni e del ribollire del pathos. Sara Baxter possiede questo dono raro, di reinventare gli oggetti di uso comune, e questo suo coraggioso talento lo esprime ogni volta che rielabora qualcosa trasformandolo in qualcosa di diverso. Un prodigio realizzatosi con la serie dei suoi famosi barattoli, omaggio al maestro Andy Warhol, con gli ingombranti telefoni a disco, con i vecchi apparecchi televisivi imprigionati in una cornice di plexiglas, con le vecchie diapositive del padre pilota di caccia (sapientemente elaborate per riportare in vita un passato eroico) e ripetutosi oggi, con il suo ultimo progetto artistico intitolato “Peace&Love”, in cui la Baxter ha scelto di sorprenderci trasformando le confezioni dei profilattici in coloratissime e sgargianti icone che raccontano l’ineffabile piacere della sessualità senza peccato.Trovando la bellezza in oggetti nati per essere conservati di nascosto e scartati al buio e costringendoci a vederla a nostra volta, Sara Baxter dimostra che Proust aveva ragione, che solo l’artista originale sa reinventare il mondo, creandolo ex novo, ancora e ancora. La sua è una mission impossible perfettamente riuscita: allegri come caramelle, arricchiti di piccoli slogan intriganti che più che rispondere a quesiti pongono domande, i nove giganteschi profilattici nei loro involucri traslucidi e coloratissimi sono stati creati ad hoc per infrangere un tabù. Ma come dobbiamo interpretare queste sue ardite opere? Sara Baxter si affretta a dichiarare che non è compito suo dirci che cosa cercare in esse. Lei non intende salire in cattedra ed educarci: l’arte non insegna, mostra solo la strada più facile per raggiungere la libertà. Che ognuno veda dunque in “Peace&Love” ciò che il suo personale vissuto gli suggerisce, sapendo che quando si tratta di vera arte tutto è possibile, tranne sbagliare.

di Manuela Pizziolo

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